Ente Nazionale della Cinofilia ItalianaEnte Nazionale della Cinofilia Italiana

ASSOCIAZIONE AMATORI DEL CANE DA PASTORE BERGAMASCO

Indirizzo
C/O STILCI FIAMMA - VIA G. LEOPARDI 42
20013 MAGENTA (MI)
Regione: LOM
Contatti
Tel. 335-8242082
Fax 02-89654365
Presidente
GUIDOBONO CAVALCHINI LUIGI
Vice Presidente
VAIRETTI VANNI
Consigliere di nomina ENCI
MARENGONI ALBERTO

Storia

 Le origini del Pastore Bergamasco si perdono nella notte dei tempi e sono legate alle storie tramandate dai pastori e alla pastorizia transumante tra la Pianura Padana e l’Arco Alpino. Subito dopo la guerra i cinofili e gli allevatori della razza si associarono e nel 1949 fondarono la SAB che è l’associazione cinofila ufficiale che tutela questa razza Italiana, riconosciuta poi dall’ENCI nell’anno 1956. Ma già nel 1881 alla prima esposizione che si tenne a Milano era iscritto un cane da gregge. Gli agricoltori della pianura e i cinofili cacciatori guardavano con ammirazione questi cani durante il lavoro e così scriveva di loro Giulio Colombo negli anni sessanta, sul giornale dell’ENCI.

“Il Balmaro di Cimalmotto, che ospitava noi cacciatori, quando inviava le mucche ai pascoli sui duemila metri le affidava ai cani, due pastori bergamaschi con tanta lana da confezionare materassi per un letto matrimoniale, affinché lo precedessero lungo il tratturo che si perde poi poco prima della baita in un sentiero largo meno di mezzo metro e costeggia, per un centinaio di passi, aspre rocce scoscese sopra un precipizio; uno dei cani in testa a guidare la processione in fila indiana, l'altro dietro a sollecitare i pigri che non sbandino; mai una mucca fu in pericolo in quel tratto pericoloso.

Cane da pastore bergamascoMa un inizio d'estate, essendoci recati in esplorazione prevenatoria di nidi e brigate di forcelli e cotorni, ci accompagnammo con cani e bestie e tutto andò liscio fino al precipizio, quando per un panico improvviso, inspiegabile a noi, giustificato per gli animali forse resi nervosi dalla presenza dei nostri cani, la mucca munita di campano sonoro che marciava per prima dietro il cane pastore battistrada, si impuntò corna abbassate, non volendo proseguire, proprio in mezzo fra parete e baratro e la mandria a far ressa per passare oltre, urgendo l'una contro l’altra, mugghiando: ‘Qui ci scappa il morto, qualcuno vola giù nel precipizio fondo un centinaio di metri’.

Ma i due bergamaschi non si smarriscono: calmi, vigili, pronti nelle decisioni, quello che stava alla retroguardia, con manovra accorta, intrufolandosi svelto fra le zampe del bestiame scisse la mandria in due, impedendo agli animali ancora al sicuro di inoltrarsi lungo il sentiero latrando li respinse giù verso la discesa fra i prati, quindi ritornò sui suoi passi, imboccò il sentiero gattonando cauto dalla parte del periglio e non so come non precipitasse nel vuoto, per mantenere le mucche, quelle ormai inoltratesi, ben accoste allo spalto. Il capo marcia intanto leccava il muso della mucca recalcitrante incoraggiandola con sommessi uggiolii, poi coi denti afferrò la corda che le penzolava dal collo e tirandola a redina, trasse la bestia a salvamento. Dietro quella, via tutte le altre.

Allora entrambi i cani recuperarono la parte dell'armento che si avviava giù verso valle, lo obbligarono a far fronte indietro, lo governarono lungo il sentiero fin oltre il precipizio e ripresero tutti insieme la marcia in su, verso la baita. Commossi noi, stupiti da tanto prodigio d'intelligenza e senso del dovere.”

Obiettivi Zootecnici

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L’ allevatore sceglie i soggetti che ritiene migliori in funzione di determinati obiettivi, per destinarli alla riproduzione e fissa determinate caratteristiche in modo tale che i riproduttori siano in grado di trasmetterle alla progenie. I riproduttori pertanto devono differenziarsi per determinati caratteri dal resto della popolazione e sulla base della loro produzione devono essere valutati.

Il Cane da pastore Bergamasco è stato selezionato dai pastori per il lavoro come conduttore di bestiame attraverso una selezione rigorosa in un ambiente spesso difficile come quello della montagna. Ci piace pertanto conservarlo così come i pastori lo hanno forgiato: bravo, sano e anche bello nel suo mantello appariscente. Il Bergamasco è un normotipo della specie (Canis familiaris) con caratteri medi, senza eccessi come spesso capita in altre razze e questo fa di lui un cane sano e fertile, senza forzature selettive.

Pregi e difetti vengono analizzati e forniscono le indicazioni per la scelta degli stalloni e delle fattrici, tenendo in considerazione che ogni individuo è il risultato del patrimonio genetico del padre e di quello della madre, della combinabilità tra i due patrimoni e dell’interazione con l’ambiente. Quando uno stallone ha prodotto diverse cucciolate con più femmine dando risultati superiori alla media della popolazione, possiamo definirlo stallone provato. Le valutazioni vanno fatte però tenendo presente il totale dei cuccioli prodotti, il n° di quelli valutati e lo score di valutazione.

Essendo la popolazione di bergamaschi nel mondo numericamente ridotta, gli accoppiamenti devono essere pianificati tenendo presente l’indice di consanguineità che deve rimanere contenuto. A tale proposito l’associazione ha contribuito alla realizzazione di un database che riporta le genealogie dei bergamaschi nel mondo risalendo a tutte le cucciolate registrate nel tempo e che permette in automatico il calcolo dell’indice di consanguineità, il suo andamento e una più corretta scelta degli accoppiamenti. La fertilità è uno dei parametri che maggiormente risente di un eventuale eccesso di consanguineità, ma allo stato attuale nel Bergamasco ha un livello ottimale a dimostrazione di una corretta azione degli allevatori.

La riproduzione selezionata permette di valorizzare i soggetti maschi e femmine, che si sono sottoposti a controlli di tipo morfologico, attitudinale e di salute e i figli di riproduttori selezionati avranno un pedigree di colore rosso differente da quelli comuni. I parametri sono: almeno MB in mostra speciale o raduno, TANC test attitudinale su pecore e di equilibrio del carattere, HD (A, B, C), i parametri sono volutamente abbastanza aperti tali da permettere una più ampia base allevatoriale.

In conclusione l’obiettivo da porsi con la selezione è quello di ottenere soggetti ben proporzionati ed equilibrati morfologicamente e psichicamente con valutazioni complete che tengano conto delle differenti componenti biologiche, verificando l’assenza di difetti non tollerabili morfologici e del carattere, escludendo la presenza di patologie ereditarie e tenendo sotto controllare la fertilità.

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