Ente Nazionale della Cinofilia ItalianaEnte Nazionale della Cinofilia Italiana

ASSOCIAZIONE ITALIANA ALPENLAENDISCHE DACHSBRACKE

Indirizzo
C/O GR. CIN. SAVONESE-VIA SABAZIA 42 R
17047 VADO LIGURE (SV)
Regione: LIG
Contatti
Tel. 019 881139
Fax 019 884282
Commissario Straordinario
FAVO MASSIMO

Storia

Logo Alpenlaendische DachsbrakeRazza originaria dell’Austria, l’Alpenlaendische Dachsbracke è da sempre presente nelle montagne del Tirolo; pare quindi corretto affermare che la razza è diventata italiana nel 1919, quando alla fine della prima guerra mondiale, i territori a sud del Brennero furono separati dal Tirolo austriaco e assegnati all’Italia.

In Austria l’A.D. viene utilizzato dal cacciatore in montagna come cane da traccia su pista di sangue per la ricerca di grossa selvaggina ferita (ungulati), o come segugio per la caccia alla lepre o alla volpe. Tale utilizzo è consolidato anche in Italia. Non è dato sapere, però, chi ha avuto l’intuizione di provarne le qualità, così ben espresse in montagna, anche negli ambienti mediterranei, sensibilmente diversi dal paese d’origine e anche dalla restante parte d’Europa dove sono utilizzati nella caccia al cinghiale. Comunque è stata una grande intuizione, perché ha consentito alla cinofilia venatoria italiana di arricchirsi con un fuoriclasse, un singolo cane dalle zampe corte, in grado di fronteggiare da solo anche i cinghiali nostrani nell’impenetrabile macchia mediterranea o negli intricati roveti delle terre incolte che ormai ricoprono abbondantemente il suolo Italiano.

L’Associazione Italiana Alpenlaendische Dachsbracke è l’unica specializzata della razza riconosciuta dall’ENCI e dalla FCI dall’anno 1999. Lo statuto sociale tuttora vigente è stato approvato dall’Assemblea straordinaria dei soci del 17 gennaio 2004 e sancisce come scopo principale dell’Associazione il miglioramento genetico delle popolazioni, lo studio, la valorizzazione, l’incremento e l’utilizzo della razza. Possono essere soci della A.I.A.D. tutti i cittadini italiani e stranieri di accertata moralità che abbiano interesse al miglioramento ed alla valorizzazione della razza, la cui domanda di associazione, presentata nei modi previsti dallo statuto, sia stata accettata dal Consiglio Direttivo.

Attualmente l’A.D. è in grande espansione in Italia, tanto che negli ultimi anni sono stati iscritti presso i registri genealogici ENCI (Registro Origini Italiane) mediamente 500 cuccioli all’anno.

 

 

Obiettivi Zootecnici

È riscontrata disomogeneità nell’aspetto morfologico tra diverse correnti di sangue pur rientrando i singoli soggetti negli standard di razza.

In particolare le correnti provenienti dall’area austro-ungarica, con aspetto fisico molto potente e muscoloso, con arti corti e robusti, pelo folto e ruvido, sono spesso dissimili dalle correnti dell’ex Jugoslavia che hanno aspetto più agile, arti meno robusti, pelo meno folto.

Disomogeneità si riscontra anche nel metodo di lavoro essendo gli austro-ungarici soggetti generalmente più metodici nella cerca, molto collegati con il conduttore, che seguono la traccia del selvatico con naso a terra, meno propensi a dare voce in seguita ma più pronti al rientro; mentre le correnti dell’ex Jugoslavia danno cani più veloci, più indipendenti nella cerca, più propensi ad accostare il cinghiale con naso al vento, che danno voce squillante in seguita ma più lunghi nel rientro.

L’Associazione ritiene che la razza sia la più idonea del gruppo 6, per doti e caratteristiche morfologiche, al prelievo del cinghiale con il sistema della girata e particolarmente per il controllo dell’ungulato nelle aree protette.

Per questo, al fine di preparare soggetti idonei all’utilizzo di cui sopra, da avviare alla riproduzione per selezionare ed esaltare le caratteristiche tecniche per il lavoro di cane a singolo, l’Associazione si è dotata di uno specifico regolamento di razza per le prove di lavoro e per il conseguimento del brevetto di “cane limiere” e di “cane idoneo al lavoro da singolo su cinghiale”. Di pari passo sarà fondamentale anche selezionare riproduttori con caratteristiche morfologiche eccellenti, sancite dal giudizio di esperti giudici nelle esposizioni, raduni di razza e prove speciali.

L’obbiettivo zootecnico, supportato oltre che da considerazioni cinotecniche, anche da esigenze di tipo normativo applicate alla gestione faunistica-venatoria del cinghiale, è quello di indirizzare la selezione verso un “tipo italiano” di Dachsbracke che sia il compendio tra le caratteristiche di lavoro e morfologiche delle correnti di sangue austro-ungariche e dell’ex Jugoslavia.

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